Ricordi di Amsterdam

DSC01353

E’ da un po’ che mi gira per la testa di scrivere qualcosa su Amsterdam e ripenso ai pochi giorni che abbiamo trascorso lì, ma ormai è passato un po’ di tempo e non sarei in grado di raccontare per filo e per segno quello che abbiamo fatto e che abbiamo visto come un vero e proprio resoconto di viaggio.
Tutti i viaggi che ho fatto prima di aprire questo blog – la maggior parte – ormai sono solo sensazioni ed emozioni che mi sono rimaste in circolo, mischiate ovviamente ai ricordi delle cose visitate, ma non avendo messo niente nero su bianco mi risulta difficile ricostruire tutto nel dettaglio, quindi non lo farò.

Mi ricordo che quando siamo arrivati in treno ad Amsterdam – eravamo partiti da Utrecht – aveva appena smesso di piovere e il cielo era interamente coperto da nuvoloni grigi. Ci siamo lasciati alle spalle la stazione centrale, tra l’altro un edificio bellissimo, per andare al nostro hotel a lasciare giù gli zaini. L’hotel che avevamo prenotato per 2 notti era il Frisco Inn a cui vale la pena dedicare qualche riga. Mi era stato consigliato da una mia collega perché lei se n’era innamorata anche se mi aveva avvertito di non aspettarmi niente di che. Lei era affezionata a quel posto perché le due o tre volte che era stata ad Amsterdam, le avevano sempre dato una stanza ai piani alti con vista sulla città. Per 2 notti in camera doppia, abbiamo speso 190 euro (sono andata a recuperare la prenotazione) senza colazione quindi, insomma, non proprio poco, ma considerando che si trova in centro il rapporto qualità prezzo poteva andar bene. Il check-in lo si fa al bar che c’è sotto l’hotel e per raggiungere le camere c’è una scala stretta e ripidissima. Più che salire in albergo sembrava di scalare una montagna ed era alquanto divertente. La stanza era spartana e oltre al letto e a un piccolo tavolo appoggiato al muro con una sedia non c’erano altri comfort. Speranzosi di poter ammirare la città dall’alto, abbiamo alzato la tendina un po’ vecchiotta che copriva la finestra ma la vista città per noi non c’era e tutto ciò che potevamo vedere era il muro della casa a fianco, appiccicato. Va beh, ci era andata male. In ogni caso siamo stati bene e, ripeto, la posizione era formidabile.

DSC01258
Amsterdam l’ho osservata con un po’ di diffidenza iniziale perchè avevo alte aspettative per questa città di cui tutti erano estremamente entusiasti. Abbiamo camminato per le sue vie centrali fino a Piazza Dam, dove si trova il Palazzo Reale, che dal colore sembra un po’ sporco e  a cui servirebbe una bella lucidata agli esterni per renderlo un po’ più presentabile – ho pensato. In un quartiere tranquillissimo a lato della chiassosa via commerciale principale, abbiamo visto la casa in legno più antica della città, Het Houten Huis, e una chiesa segreta, Begijnhof. Ho scoperto che ad Amsterdam ci sono delle chiese cattoliche segrete che si diffusero dopo che la città divenne protestante. Da fuori sembrano comuni abitazioni ma all’interno sono luoghi di culto. Mi hanno davvero incuriosito.

Sulle vie del centro ci sono tanti negozi, tra cui molti sexy shop – sia generici, sia specializzati. Pensate ad un negozio di soli vibratori o di soli preservativi – e coffee shop. Ci si accorgeva di essere nei paraggi di uno di questi perché l’odore di marijuana cominciava a diventare prepotente. Erano sempre pieni e dentro erano bui con musica piuttosto alta. C’erano dei negozi che vendevano semi di marijuana e avevano dei volantini che ti spiegavano le varie tipologie e come coltivarla, oltre a tutto l’armamentario per fumarla. Senza contare che tutti i negozi, anche quelli di souvenir, vendevano biscotti, lecca lecca, caramelle, cioccolato a base di erba. Loro sanno di essere uno dei pochissimi paesi dove è legalizzata e quindi perché non ostentare tutto? Perché non indurre il turista a provare e a infrangere le regole che, invece, vigono nel suo paese?

DSC01269
E poi via con il quartiere a luci rosse. In tutta la zona centrale, ci sono queste vetrine che la sera si accendono di rosso e si animano di ragazze e di donne in abiti molto succinti e che invitano gli uomini ad andare da loro. Diciamo che prevalgono le belle ragazze, ma mi è capitato di vedere anche qualche donna in là con l’età e con un fisico poco palestrato, diciamo così. Cercano di attirare l’attenzione dei passanti con sguardi ammiccanti e con l’indice li richiamano a sé. La loro vetrina è una porta che si apre quando trovano un cliente. Preso l’accordo, la tendina si chiude e per un tot di minuti non sono più disponibili.
Ho trovato la cosa sorprendente per due motivi: la prima è che queste vetrine si trovano in parte su una strada che gira intorno ad una delle principali chiese di Amsterdam, De Ouder Kerk, quindi non in una zona periferica come spesso può accadere in altre città e addirittura attaccate ad una chiesa – qui sarebbe possibile? La seconda è che, essendo in posizione centrale, si trovano famiglie con bambini che fanno la loro passeggiata serale tra queste strade senza alcun tipo di pudore o di imbarazzo nei confronti dei bambini. Qui cosa direbbero?

I canali che l’attraversano rallentano i ritmi della quotidianità, alcuni sono costeggiati da alberi e ti fanno dimenticare di essere in un contesto cittadino, piuttosto sembra di essere sulle sponde di un corso d’acqua in campagna. Spezzano amabilmente le strade, ti ricordano di prenderti una pausa e di affacciarti a scrutare l’acqua che lenta scorre via.

DSC01279
Fuori dal centro, ci sono tanti altri posti da vedere. Noi abbiamo tralasciato i musei perché avendo poco tempo a disposizione abbiamo preferito vivere la città. Per adeguarci al perfetto lifestyle olandese, abbiamo noleggiato la bicicletta per un giorno per girare la zona un po’ più esterna. Sembrava facile ma anche le piste ciclabili hanno le loro regole e di fronte a dei maestri dei pedali come gli olandesi, mi sentivo un’impedita che stava imparando a pedalare. Per non intralciare, dovevo sempre stare a destra in modo da lasciare spazio a chi voleva sfrecciare. Quando al semaforo rosso capitavo in prima fila, dovevo essere pronta a partire quando scattava il verde altrimenti rischiavo di far spazientire quelli dietro di me. Che ansia. Poi però mi sono abituata e mi è piaciuto davvero tanto il giro in bici. Io amo la bicicletta e soprattutto amo le città che sono a misura delle due ruote, con piste ciclabili, parcheggi e infrastrutture adeguate.

Amsterdam è una di queste e l’ho apprezzata molto. Girarla in bici ti permette di godertela molto di più perché vai alla velocità giusta per vedere tutto e non perderti niente, con la bellissima sensazione di essere parte integrante della strada che stai percorrendo e del vento che ti accarezza la faccia. Siamo passati per la zona dei musei, davanti alla fabbrica dell’Heiniken e siamo entrati nel Vondelpark, il parco cittadino che è una bellissima oasi verde trafficata di gente a passeggio e di gente stesa sull’erba a prendere il sole.

DSC01319
E poi tanti canali, canali e canali. Casette sull’acqua, barche attraccate e le tipiche case strette e alte, una vicino all’altra che si susseguono sulle strade ai lati dei canali con le loro finestre grandi che gli abitanti addobbano con piante, statuette e soprammobili vari e che le rendono così carine. Poi capita di vedere anche qualche gatto spaparanzato sul davanzale che prende il sole.

DSC01326DSC01342

Ci siamo fermati in un bar all’aperto a bere un succo, la bici l’abbiamo parcheggiata alle tante rastrelliere posizionate praticamente ovunque, fuori dai locali, e ci siamo seduti a lato del canale, dove tra gli alberi passava giusto un raggio di sole, l’aria era fresca, le barche scorrevano lente sull’acqua, la gente procedeva per la sua strada in un senso o nell’altro, e le mie gambe si riposavano dopo la pedalata.

Quella sera avevamo la visita alla casa di Anna Frank. Il biglietto lo avevamo già prenotato prima di partire per essere sicuri di poterla vedere e di non dover fare la fila. Mossa azzeccata vista la lunga coda che c’era alla biglietteria. Noi abbiamo solo suonato un campanello e la visita è iniziata. E’ stato davvero toccante ed emozionante camminare in quella casa, dove anche la povera Anna aveva vissuto nascosta per anni e doveva aveva scritto il suo famoso diario. Stanza dopo stanza, e poi la libreria girevole, ci hanno fatto immergere completamente nella sua storia drammatica e nella sua vita-non-vita al tempo del nazismo. Chissà quanti momenti di sconforto aveva passato tra quelle mura prima di morire in un campo di concentramento.

La parte più storica di Amsterdam si contrappone a quella più moderna, che si trova vicino al museo delle scienze, il NEMO, una struttura particolarissima a forma di nave progettata da Renzo Piano. Si può accedere alla parte esterna gratuitamente, salendo una scalinata si arriva fino alla prua della nave – più o meno – e si ha un bella vista sulla zona del porto e su parte della città.
Da qui parte un ponte bianco con una struttura futuristica che porta nella zona più moderna di Amsterdam dove ci sono i nuovi edifici dall’architettura recente. Ecco che quindi le forme sono squadrate e le facciate completamente fatte di vetrate. Noi ci siamo presi una pausa all’interno della biblioteca e abbiamo girato tra scaffali pieni di riviste e di installazioni artistiche.

DSC01302

E poi ti rendi conto che torni sempre a pensare ad Amsterdam e che forse hanno ragione quelli che dicono che è stupenda. E’ così fresca, così storica e così all’avanguardia allo stesso tempo. Eh sì, vale proprio la pena andare a farci un giro.

Se ti è piaciuto questo articolo, mi trovi anche su Facebook, Twitter e Instagram

Questa voce è stata pubblicata in Europa, olanda, Viaggi e contrassegnata con , , , , , , . Contrassegna il permalink.

11 risposte a Ricordi di Amsterdam

  1. silviademick ha detto:

    Un racconto bellissimo, anche se dici di non ricordare tutti i dettagli 😘

    "Mi piace"

  2. Sara ha detto:

    Grazie, ho fatto del mio meglio 🙂

    "Mi piace"

  3. Pietrolley ha detto:

    Una città piacevolissima da girare 🙂 io sono pentito di non aver noleggiato la bici!

    "Mi piace"

  4. Emme ha detto:

    Ho vissuto Amsterdam per cinque o sei giorni in un ottobre soleggiato di diversi anni fa. Mi è piaciuta moltissimo, complice l’opportunità di girarla con un amico che viveva lì e l’adorava. Mi è sembrato tutto a misura d’uomo, persone gentili e vita leggera. Una di quelle città (e non sono tante) in cui ho pensato che mi sarebbe piaciuto viverci, per un po’.

    "Mi piace"

  5. Dovevamo andare ad Amsterdam per il mio compleanno ma considerati i prezzi un pochino alti , abbiamo cambiato meta e direi che sono comunque molto molto felice!
    Ma Amsterdam rimane nel mio cuore e la voglia di visitarla è viva ora più che mai anche grazie al tuo articolo!
    Un bacio cara 🙂

    "Mi piace"

    • Sara ha detto:

      Effettivamente è una città piuttosto cara sia per quanto riguarda gli alloggi, sia per il tenore di vita ma del resto è allineata con i prezzi del nord Europa. In ogni caso penso che si può trovare qualche offerta 🙂 Spero riusciate ad andarci presto! Un bacione

      Piace a 1 persona

  6. ChiaraPaglio ha detto:

    Molto ricco e interessante questo articolo! Non sono mai stata ad Amsterdam, ma lo farò prima o poi: mi incuriosisce perché, come atmosfera, sembra un posto così diverso da quelli a cui sono abituata!

    "Mi piace"

  7. Benito Dell'Aquila ha detto:

    Bellissima esperienza, mi ha ricordato tanto la mia a giugno, di cui scriverò qualcosa anche io. Al momento mi sono dedicato più a Van Gogh!
    Se ti va, in questi giorni, passami sulla mia di pagina, così ci trovi la mia di esperienza.

    "Mi piace"

Scrivi una risposta a Sara Cancella risposta